GRAZIA ROSSI FORBICIONI
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Grazia Rossi Forbicioni
Piacere di conoscerti

Grazia Rossi Forbicioni, allieva di Dario Tenti, grande protagonista della cultura artistica aretina, è ormai un’artista nota e apprezzata. E’ stata la vincitrice del concorso “1959-2019 omaggio al premio Arezzo”. L’opera vincitrice è un’installazione di grandi dimensioni che vuole riproporre in carta pesta il tema del Giardino delle Delizie, rispettandone anche una serie di significati ormai consolidati, come quello della Melograna. L’installazione è il risultato di un percorso artistico incentrato sulla creatività fantasiosa di Grazia, esordita come disegnatrice e come stilista. Nata ad Arezzo, ha frequentato la scuola pubblica superiore Disegno e Storia dell’Arte, sotto l’egida del già ricordato Dario Tenti, che qui ha insegnato per trenta anni dal 1962, e il suo indirizzo iniziale fu quello della scultura e della ceramica. Il suo passaggio formativo successivo è stata l’Accademia della Moda di Roma. Da questo momento è iniziata la sua carriera di stilista, costellata di successi collaborando con grandi maestri, come Emilio Schubert, protagonista assoluto della nascente Moda Italiana degli anni Cinquanta, nonchè noto dal decennio successivo per essere interprete di uno stile stravagante e onirico. Tale insegnamento è stato fondamentale per Grazia, che subito dopo, nel 1986, traendo inspirazione per il nome dalla celebre eroina biblica ha fondato un proprio marchio “Abigaille”, realizzando abiti per donna, destinati in tempi rapidi ad avere grande successo con distribuzione internazionale. Dopo avere lasciato la professiona da stilista, Grazia si è dedicata alla pittura e scoprendo la carta pesta, materiale che permette la sintesi tra pittura e scultura, ha iniziato quel percorso stilistico di grande rilievo, di cui detto sopra. Il mondo animale e il mondo vegetale da tempo sono protagonisti dell’arte di Grazia Forbicioni, da sempre comunque affascinata dalla natura e capace di ricreare con i suoi lavori effetti e impressioni estremamente efficaci, dimostrando di essere molto affascinata da suggestioni esotiche, in grande parte connesse anche ai numerosi viaggi da lei compiuti. Per ogni opera ella inventa una tecnica diversa, sperimentando nei risultati, sia cromatici, che plastici. Elementi fondanti sono materiali semplici, carta, colla, acqua e acrilici. Nelle sue opere l’aspetto onirico, non estraneo da quello fabulistico, si unisce alla dimensione reale dei signoli elementi, dando come risultato uno “spaccato” di vita natura emozionante.

LILETTA FORNASARI

Riconoscimenti

“1959-2019 omaggio al premio Arezzo”

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